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Vladimir Luxuria e l’olocausto dell’omofobia

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Vladimir Luxuria – foto Tony Vece

da La Gazzetta del Mezzogiorno

«La scrittura sconfigge la morte». Inizia così l’intervista con Vladimir Luxuria in visita a Potenza per la presentazione del suo ultimo libro, primo romanzo, “Eldorado” edito da Bompiani. La presentazione si inserisce nell’ambito della rassegna “Gocce d’autore” che è alla sua seconda edizione. Rassegna a metà tra la musica e la letteratura che mira a promuovere la cultura a più ampio raggio nei luoghi più belli e significativi della città. L’associazione musicale Tumbao, in collaborazione con il comune di Potenza e la libreria Ubik, ha scelto di aprire la versione “autunno-inverno” di “Gocce d’autore” nella cappella dei Celestini con l’ex parlamentare Luxuria.

Si parla dell’ultima opera di uno dei personaggi più discussi della politica e della cultura italiana. Un viaggio nel dramma dell’olocausto da cui viene estrapolato un aspetto atroce: l’omofobia. Quello di Luxuria è un romanzo che tocca tanti luoghi comuni dell’omofobia di ieri e di oggi, dall’olocausto degli omosessuali alle minacce al circolo ‘Mario Mieli’ di Roma di poco tempo fa. Eldorado, titolo ispirato al nome dello storico locale omosessuale berlinese chiuso dai nazisti dopo la promulgazione del Paragraph 175 che nel 1933 consegnò migliaia di gay alla deportazione nelle carceri e nei lager, vuole essere soprattutto un viaggio nella memoria.

“A chi resiste amando”. Questa la dedica iniziale del suo romanzo. Lei è una che ha resistito.

Ho resistito e resisto tuttora amando. Ho resistito alle cattiverie della gente, alle frecciatine avvelenate che mi sono state scagliate addosso. Ma non sono diventata cattiva. Dalla cattiveria sono cresciuta e diventata più sensibile.

Nel romanzo parla di uno dei periodi più brutti della storia dell’umanità (l’olocausto) ed anche di uno dei momenti più bui per gli omosessuali. Oggi come è la situazione? Siamo davvero diventati tutti civili e culturalmente evoluti?

Gli atti ostili permangono tutt’oggi purtroppo. E mi riferisco alle violenze omofobe, alle dicerie della gente ed alla scarsità di sensibilità a partire anche del mondo politico da dove invece dovrebbe arrivare l’esempio.

A proposito di false dicerie. Transessuali – prostituzione è un binomio difficile da sradicare nonostante siamo alle soglie del 2013.

È più comodo affibbiare al transessuale questo infangante timbro. Purtroppo la prostituzione a volte è una scelta obbligata anche dalla difficoltà e dall’emarginazione. Per fortuna però le cose stanno cambiando. La gente, rapportandosi a me ad esempio, ha imparato a non vedermi come il personaggio ma come una persona da giudicare per i propri pregi e per i difetti, propri di ogni essere umano. Spero sia sempre più evidente come tanti transessuali abbiano una vita “normalissima”ed occupino posti “importanti” nella società.

Citava la politica.

Da quando è caduto il governo Prodi di alcune tematiche non se n’è più parlato. Io inviterei i nostri democratici a prendere esempio dai loro colleghi americani. Il presidente Barack Obama ha vinto le elezioni parlando di matrimoni per tutti. Ha nel suo entourage una transessuale (Amanda Simpson – ministro della difesa). Bisogna parlare al cuore del popolo e non alla pancia se si vuole fare un buon lavoro.

Nelle piccole realtà come Potenza quanto è importante affrontare queste tematiche?

È soprattutto su realtà come questa che si deve fare leva. Basti pensare che insieme al Molise la Basilicata è l’unica regione a non avere una sede dell’ARCI GAY, dato questo di per sé già emblematico. Sarebbe poco stimolante parlare di transessuali od omosessuali in grandi realtà dove le cose più o meno funzionano.

Le parole di Vladimir Luxuria saranno anche piccole gocce nell’oceano dei luoghi comuni ma, come lei stessa ha detto, «anche una goccia può scavare dentro le anime più indurite».

Written by Emanuela Ferrara

11 novembre 2012 a 18:36

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